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Un gol di Zielinski consente agli azzurri di strappare un pari dopo il vantaggio di Lasagna. Espulso Maksimovic dalla panchina
Il Napoli non riesce a uscire dal tunnel, raccoglie solo un pareggio a Udine e resta lontanissimo dalla zona Champions (-8). Si fa sempre più delicata la posizione di Ancelotti, che ora resta aggrappato alla qualificazione in Champions: martedì (18.55) c’è da raccogliere almeno un punto con il Genk per passare agli ottavi di finale. Un traguardo che può dare un po’ di respiro a una squadra in una profonda crisi di gioco e di risultati (9 partite senza vittorie, 5 punti in 7 gare).
Lasagna, contropiede su calcio d’angolo
Alla Dacia Arena è stato Lasagna a far emergere ancora una volta i limiti degli azzurri, capitalizzando un contropiede partito da un angolo a favore del Napoli (così come successe a Torino con la Juve). Il pareggio di Zielinski nel finale ha reso meno amara la giornata dopo un secondo tempo in cui è venuto fuori almeno l’orgoglio della squadra di Ancelotti, che fino alla fine ha cercato di vincere. Sicuramente più intraprendente è stata la squadra dopo gli ingressi di Younes e Llorente per gli evanescenti Insigne e Lozano, ma onestamente ha fatto troppo poco per centrare una vittoria che manca in campionato dal 19 ottobre.
Napoli, primo tempo anonimo
Ancelotti torna al 4-4-2 affidandosi a Mertens e Lozano ma nell’avvio di gara gli azzurri fanno fatica a costruire trame offensive pericolose. La squadra di Gotti, in campo con il classico 3-5-2 e con Lasagna rilanciato al fianco di Okaka, concede poca profondità e si difende con ordine. Il Napoli non trova sbocchi e dopo i primi venti minuti di gioco abbassa il baricentro: Fofana, dopo aver provato da fuori area calciando alto, al 32′ guida il contropiede per il vantaggio bianconero. I partenopei rientrano male dopo un calcio d’angolo a favore e vengono infilati dal filtrante dell’ivoriano per Lasagna, bravo e superare Meret in uscita con un diagonale rasoterra.
Zielinski salva il Napoli
La reazione degli azzurri non arriva e così nella ripresa Ancelotti decide di giocarsi la carta Llorente per uno spento Insigne. Il Napoli ricomincia con un piglio diverso e al 50′ va al tiro prima con Mertens e poi con Fabian Ruiz. L’Udinese è costretta a rintanarsi nella propria metà campo per contenere la pressione avversaria e a rinunciare quasi totalmente a rendersi pericolosa dalle parti di Meret. Al 62′ fuori nel Napoli anche Lozanorimpiazzato da Younes. Al 69′ è Zielinski a suonare la carica: il polacco accelera, recupera palla al limite dell’area e punisce Musso con un rasoterra a giro sul secondo palo per l’1-1 e il classico gol dell’ex. La scarica d’adrenalina porta il Napoli ad assediare ancor di più la porta dell’Udinese: Llorente fallisce un colpo di testa non impossibile da buona posizione sul cross di Di Lorenzo, gli animi si surriscaldano anche in panchina con un rosso sventolato a Maksimovic per proteste nei confronti dell’assistente. La pressione degli uomini di Ancelotti, però, non dà frutti: arriva solo un pareggio che serve a poco.