Napolipiu Mihajlovic è passato dall’abbraccio con Gattuso alla lite con Gasperini. Il tecnico del Bologna ha risposto per le rime all’arroganza dell’allenatore dell’Atalanta.
Solo pochi giorni fa l’immagine di Gattuso e Mihajlovicinsieme in panchina durante la partita e anche in conferenza stampa riconciliava i tifosi con il calcio. Entrambi grintosi ma mai scorretti , se non per chiedere rispetto, persone da cui il calcio ha molto da imparare. Poi arriva Gasperini e l’immagine del calcio ritorna nella decadenza più assoluta. Il tecnico dell’Atalanta ha provocato Mihajlovic e ha rimediato un meritatissimo cartellino rosso.
Una settimana ma sembra passato un secolo, quando napolipiu.com titolava “Questo è il calcio che ci piace“, in riferimento alla coppia Gattuso e Mihajlovic. In serie A non si ricordano conferenze stampa a due con sorrisi e abbracci. Il tecnico del Bologna, sottolineò la signorilità e le qualità sportive di Gennaro Gattuso.
GASPERINI E MIHAJLOVIC: LITE IN PANCHINA
Dopo sette giorni il calcio ritorna quello di sempre, polemiche, sviste arbitrali e tanti dubbi. A Bergamo va in scena Atalanta-Bologna, al 36’ del primo tempo – Sinisa va in modalità-protezione del gruppo. Ringhia: come un tempo. Lui e Gasp avevano già battibeccato da qualche minuto, poi quel fallo di Gosens su Skov Olsen fa sobbalzare il d.s. Bigon in panchina. Gasperini si infiamma. Guerra verbale fra i tecnici. Parole pesanti, da «non rompere il c…» a «zitto c…» fino a un dito mostrato di troppo e a «fai il fenomeno» indirizzato da Gasperini a Mihajlovic.
In tutto questo, Sinisa non perdona. «Ognuno si fa le regole a casa propria – racconta il tecnico del Bologna, io non mi permetto di parlare con la sua panchina e non voglio che lui lo faccia con la mia: quando mi mancano di rispetto mi incazzo.
Se io e lui ci siamo chiariti? Io non ho niente da chiarire: se lui vuole venga, no problem. Poi quel dito lì: se lo faceva a me non so se aveva ancora il dito».
Mihajlovic su Gasperini aggiunge: «Non mi sono mai permesso di dire all’altra panchina di stare zitta, lui è responsabile della sua, io della mia. Se vuole lo dice a me, non alla mia. Ha preferito non parlare? Ci credo, sa che ha sbagliato. Quanto ci vuole per l’Europa? Quanti anni ci sono voluti per l’Atalanta? Quattro anni? Allora uguale ».
Gasperini con la solita aria da prete dribbla: «Meglio sorvolare, è stato un match combattuto, siamo un gruppo corretto. È stato espulso l’uomo sbagliato». Per ridare linfa al calcio e far tornare la passione ci vorrebbero più Mihajlovic e meno Gasperini.