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C’è Skype: usiamola. Ne avrebbero fatto volentieri a meno, come tutti d’altro canto, ma ora lo impone il buon senso e anche il decreto legge: si sta tra le mura domestiche ma ci sono spazi anche per dedicarsi al calcio 3.0. Non è mica la play station, e non ci vuole un joystick per orientarsi, né bisogna ripassare i movimenti del campo come se fosse la poesia da recitare a Natale: basta guardarsi negli occhi, parlarsi, ascoltare, seguire didatticamente ciò che si conosce. Un collegamento a giorni alternati, ci sono Gattuso e quelli dello staff che sussurrano indicazioni quel che si sa – le esercitazioni, quelle possibili – e procedere. Il Napoli si allena nel salotto buono di casa sua, ognuno ne ha uno, ha la cyclette o il tapis roulant, ha gli elastici ed hanno i pesi e con la tecnologia si arriva ovunque, anche nella coscienza di una squadra che dà risposte certe e non se ne sta ferma, perché non si può, e si tiene «sveglia» nella proprie palestre domiciliari. E’ una nuova dimensione, nella quale il Napoli – come altri – s’è dovuto adagiare; è il calcio ai tempi del corona virus e va affrontato utilizzando il processo e la tecnologia.
Una seduta al mattino e volendo anche una al pomeriggio, per mettere assieme quei cento minuti che hanno rappresentato il timer di Gattuso a Castel Volturno: sono tecniche replicabili attraverso questo lo smart working del football che permette persino di esercitarsi nel palleggio, avendone la possibilità.
E poi c’è anche dell’altro scritto per l’alimentazione – ed hanno provveduto chiaramente i medici: Canonico, D’Andrea e De Luca – affinché si resti dentro un regime da assecondare elasticamente ma non troppo. C’è uno schema «ricco», è composto da cinque pasti – colazione, pranzo e cena con in mezzo due spuntini – e viene sfruttato per non alterare le abitudini ma anche per adeguare l’apporto calorico. Bisogna variare, di giorno in giorno, proprio come nella vita normale che ormai è stata strappata dal virus e che va ricostruita, e alimentarsi per rinforzare il sistema immunitario: patate dolci, zucca, funghi, carni bianche, uova, té nero, yogurt, pesce, soprattutto salmone che contiene vitamina D, chiaramente frutta ma anche miele, ch’è di aiuto alle vie respiratorie.