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DAZN – Napoli, Lobotka: “Conte è il miglior allenatore che potessimo scegliere! Scudetto? Non è facile vincerlo, ma daremo il massimo, mi piace la gente di Napoli, c’è molta passione, odio giocare contro l’Atalanta, è sempre durissima!”

Fonte:Napoli Magazine

Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un’intervista all’ex centrocampista azzurro Valon Behrami per DAZN, nel settimo episodio della nuova stagione di My Skills, format in collaborazione con EA FC 25, in cui i giocatori di Serie A si raccontano sul campo: “Passaggi, trame ma pochi gol? In partita ci provo, quando sono vicino alla porta, provo sempre a trovare la soluzione migliore, a volte mi manca essere come gli attaccanti, più decisivo. Cosa è cambiato con Conte? Penso la mentalità e poi la fase difensiva. Difendevo anche prima, ma adesso lui mostra meglio come fare, come cambiare gioco, devo giocare più avanti. Anche quando ricevo la palla, so quello che devo fare prima. Prima che arrivasse già sapevo fosse un grande allenatore. Lo avevo già sentito da Skriniar, quando lui era all’Inter: i suoi allenamenti sono molto duri. Mi ha dato molte cose, sulla mentalità, come migliorare al livello successivo. Perché prima pensavo che un certo tipo di cose non potessi farle. Dal primo giorno ho sentito che non era un allenatore come gli altri, si percepiva subito la sua personalità. “Ok è il miglior allenatore che potessimo scegliere” ho pensato al primo allenamento. Ho subito iniziato a capire, “Wow, sarà tosta questa stagione”, ma lui ovunque è andato ha vinto campionato o altri titoli. So che che è difficile, ma lui può portarmi a un altro livello sia dentro che fuori dal campo. Conduzione della palla? Sono piccolo e cerco sempre di aiutare la squadra nello spazio portando palla. Ora è più difficile, dopo 2-3 anni che sono qui le squadre mi conoscono, prima non mi conoscevano e mi lasciavano più spazio e io ero felice. Chi è superiore nel mio ruolo? Forse due o tre, ma le persone o gli allenatori preferiscono diversi tipi di giocatori. Alcuni vogliono un play forte fisicamente, altri uno che fa più gioco. E’ difficile da dire, penso comunque di essere in una Top 5!. Il mio calcio? Quando ricevo palla e io provo ad aprire, se mi sposto col corpo nessuno se lo aspetta e chi mi pressa correndo non ha può l’opportunità di stoppare e prendermi la palla. Così io oriento lo stop e gli giro attorno, perché so che nessuno se lo aspetta. Ruoli da piccolo? Ero un’ala. Da piccolo segnavo tanti gol, facevo assist, ma quando sono cresciuto mi sono spostato più dietro per giocare di più il pallone e così sono diventato un centrocampista. Restare al top? Vincere è sempre bello ma non puoi farlo sempre. Scudetto? C’è ancora l’Atalanta, c’è l’Inter. Giocano bene, loro. Noi possiamo solo spingere in allenamento e dare tutto in campo. Voglio davvero vincere, ma a volte la gente, quando eravamo primi, volava già troppo. Ma non è così facile vincere lo scudetto come uno pensa. Rapporto con la città? Mi piace tanto il club e Napoli. Il modo della gente mi piace, qui per loro sono sempre stato il benvenuto. A volte c’è troppa passione, ma mi piace anche questo lato. Ti mostrano anche la tristezza. Penso sempre allo scudetto, alla felicità dei tifosi. Sono impazziti in quel momento. Quando arriviamo allo stadio e guardiamo fuori dall’autobus, è qualcosa di meraviglioso. Posto più bello? Lo stadio. Oppure la spiaggia, mi godo un caffè sul mare. Mi piace stare dove non c’è tanta gente. Cibo? Amo la mozzarella. Anche con pomodorini e un po’ di olio d’oliva. Al secondo posto la pizza, poi pasta e pesce. Differenze con la Spagna? Lì si gioca un altro tipo di calcio, non sono così bravi con la tattica, ma con il pallone. Vogliono giocarlo sempre. Qui invece si ama la tattica. Se giochi con Inter o Monza, la differenza non la noti tanto. Poi certo tutto sta nella qualità dei giocatori. Ma devi sempre correre e lottare perché nessuno ti lascia spazio. Odio giocare contro l’Atalanta (ride, ndr). Sono una grande squadra, li rispetto, ma con il loro tipo di gioco uomo su uomo a tutto campo non mi lasciano un centimetro! E’ sempre durissima contro di loro, ma anche contro altri non top club, come Venezia o Verona. Cercano sempre di bloccarmi e marcarmi stretto. Per me non è facile. Cosa migliorare? Sicuramente l’italiano. Ci sto provando, sto migliorando. Nei primi due anni non ho imparato nulla. Mi sento più sicuro quando parlo in inglese, l’anno prossimo però farò interviste in italiano. Questa è la mia idea”.

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