Ospina-Meret, Rrahmani-Manolas, Lozano-Politano e Zielinski-Elmas: i dualismi che per Spalletti rappresentano un valore aggiunto
Tutto torna, anche il campionato, che adesso si porta appresso le sue tendenze, le abitudini, le sofferenze e, chiaramente, il turnover: sta dentro ai sette appuntamenti in tre settimane, quel tour de force con il quale bisogna convivere; oppure si intrufola dentro le partite, come ha scoperto sia possibile e anche divertente fare Luciano Spalletti, che quando è rientrato in quel mondo osservato dal buco della serratura (o dalla poltrona del salotto di casa) ci ha messo mano e s’è industriato. Si ricomincia, solito refrain: il campionato, l’Europa League, il campionato e poi il turno infrasettimanale, un altro week end di serie A, il ritorno delle Coppe e per chiudere la settima di seguito, quella che poi induce ad un riposo che tale non è. E dunque, pensieri e azioni devono alternarsi e bisogna inventarsene una più del diavolo, che sta a due punti, e anche dell’Inter, che sta a quattro, per provare a godersi di quel panorama mozzafiato che un po’ agita e un po’ appaga: ci sono, per ora, quattro dubbi che poi diventano quattro mosse, per muoversi in quel gigantesco orizzonte che sa di qualcosa, forse di scudetto.
In porta
Meret è stato per un po’ il titolare designato poi si è fatto male, alla seconda, in casa del Genoa, ed ha scoperto che il suo amico Ospina non è invecchiato, anzi: gerarchie capovolte, con il colombiano che trasmette sicurezza ovunque, pure in Nazionale (…)
In difesa
(…) Clamoroso a Castel Volturno, Rrahmani si è preso il posto di Manolas, e in che modo: è entrato a Udine, alla quarta, non ha mai indotto in preoccupazione, si è pure «inventato» centravanti, segnando due gol, e però sa bene che per resistere dovrà insistere. Manolas non molla, ha voglia di riemergere, e cancellare quell’erroraccio commesso con la Juventus che gli ha tolto sicurezze e anche l’abbinamento al fianco di Koulibaly (…)
A centrocampo
(…) Che sia 4-3-3, che si trasformi in 4-2-3-1, che diventi un’evoluzione, in mezzo al campo o tra le linee finiranno per tirarsi per la maglietta Zielinski ed Elmas: dipenderà, chiaramente, dalle lune del polacco, che per talento starebbe avanti a chiunque e che però ha avuto problemi fisici con i quali è entrato in conflitto (…)
In attacco
La velocità spudorata e tranciante di Lozano o la raffinata e strisciante verticalità di Politano, gli strappi che fanno male del messicano o le conversioni che disorientano dell’italiano: anche là davanti Spalletti può sbizzarrirsi, come è accaduto in questi due mesi alle spalle, come succederà adesso che si riparte andando in campo ogni tre o quattro giorni (…)